Nella cittadina di Clermont Ferrand sono iniziati i lavori di estensione del la rete di teleriscaldamento esistente. Con un incremento di 15 chilometri, entro il 2023 saranno riscaldate altre 4.000 famiglie.
Il 2030 è oggi. Per questo usare tecnologie già pronte è fondamentale nel percorso di decarbonizzazione.
Oltralpe la scelta è stata semplice: espandere le reti esistenti del teleriscaldamento, già presenti in molti comuni e municipalità, mettendone in cantiere delle nuove. Clermont Ferrand, capoluogo del Dipartimento del Puy-de-Dôme e città natale del celebre matematico e filosofo Blaise Pascal, è solo l’ultimo esempio di una amministrazione attenta a coniugare sostenibilità, efficienza energetica e fattibilità.
Dotatasi nel 2019 di un Piano di transizione energetica ed ecologica con una tabella di marcia per il 2030 e il 2050 in termini di politica dell’aria, dell’energia, del clima e dell’ambiente, ha messo tra le priorità dell’Obiettivo 7 proprio l’estensione della rete di teleriscaldamento. Con un investimento di 15.700.000 euro, a marzo hanno quindi preso avvio i lavori che allungheranno le due reti cittadine esistenti di 15 chilometri consentendo – nel 2023, a completamento dell’opera – di portare il calore ad altre 4.000 famiglie.
Attualmente sono due le reti in esercizio a Clermont Ferrand, quella che serve i quartieri di Croix-de-Neyrat, Champratel, les Vergnes lunga 14 chilometri e quella di Gauthière lunga 5 chilometri. Entrambe alimentate da biomassa, gas e cogenerazione, riscaldano 8.000 famiglie, oltre a edifici comunali, lo stadio, e il sito produttivo di Michelin di La Combaude.
Grazie al teleriscaldamento, che ha consentito di sostituire le caldaie a combustibili fossili, si è evitata la produzione ogni anno di 9.000 tonnellate di carbonio equivalente (teqCO2) che nel 2015, secondo i dati rilasciati dal Comune francese, erano state pari a 1.450.000 teqCO2 (a fronte di 6.985 GWh di energia finale consumata: 2.392 GWh per quanto riguarda l’edilizia abitativa e 1.383 GWh per uffici) con il settore residenziale responsabile di circa il 25 per cento.
Ma l’amministrazione della cittadina francese guarda già oltre e ha messo in cantiere una nuova rete di teleriscaldamento che, sempre con orizzonte 2023, porterà calore nel quartiere di Saint-Jacques. Calore recuperato dal termovalorizzatore, in un’ottica di economia circolare, sostenibilità ambientale ed economica.