Il teleriscaldamento di Rho a zero emissioni aggiuntive!

Con la realizzazione di 3 km di nuove tubazioni, la rete di Rho si estende raggiungendo il nuovo ospedale Galeazzi e l’area MIND.

All’interno della Mission2 Rivoluzione verde e transizione ecologica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la M2C3 Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici prevede 200 milioni di euro per lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento.

“Il teleriscaldamento gioca un ruolo fondamentale – cita testualmente il documento presentato dal Governo italiano – nell’ambito del mix tecnologico che dovrà garantire il conseguimento degli obiettivi ambientali del prossimo decennio nel settore del riscaldamento e raffrescamento. Ciò in particolare per le sue capacità di integrare l’efficienza con l’uso delle fonti rinnovabili, nonché la delocalizzazione e la riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare nelle grandi aree urbane dove il problema è ancora più acuto”.

E proprio in questa direzione – anticipando quanto (si spera) potrà essere realizzato nei prossimi anni – si colloca il progetto realizzato da NET NuovEnergie Teleriscaldamento: l’estensione della rete di teleriscaldamento di Rho, al confine con il comune di Milano, per l’allacciamento del nuovo Ospedale Galeazzi e dell’area MIND, sfruttando il calore recuperato dal termovalorizzatore Silla 2 quale principale fonte di energia termica. Un esempio virtuoso e concreto di economia circolare e sostenibile, con lo sfruttamento di una fonte disponibile sul territorio e che altrimenti verrebbe dispersa, e che fa del teleriscaldamento di NET un sistema a zero emissioni aggiuntive.

Con un costo di 2,5 milioni di euro, in parte finanziato dal Gruppo San Donato nell’ambito della realizzazione del nuovo centro di eccellenza ortopedico, dopo soli 5 mesi di lavori (esattamente 162 giorni), i 3 km di rete di teleriscaldamento renderanno disponibile una potenza termica pari a 20 MW per il nuovo Ospedale Galeazzi, per l’area MIND e per le future utenze dell’area consentendo, a regime, un risparmio di 3.280 tonnellate/anno di CO2.

“È un progetto in tre fasi – ha dichiarato Mauro Orsini, direttore generale di NET – che coinvolgerà non solo il Galeazzi e l’area MIND, ma anche il quartiere e l’area industriale Risorgimento e il carcere di Bollate. Questo è solo l’inizio, ma rappresenta un esempio concreto di ciò che si potrà fare con i fondi del PNRR proprio in questo settore”.