La nuova edizione dell’Annuario il Riscaldamento urbano descrive una realtà che si muove ancora in slow motion ma presenta passi significativi nella qualità del servizio.
221 città italiane teleriscaldate, 267 reti in esercizio – che diventano 423 considerando anche quelle di piccolissime dimensioni – 382 milioni di metri cubi riscaldati, 12.356 GWh/anno termici consegnati all’utenza e 0,6 Mtep risparmiati (in termini di energia primaria), quasi 2 milioni di tonnellate di CO2 evitate. Sono solo alcuni dei numeri riportati sulla nuova edizione dell’Annuario AIRU Il Riscaldamento urbano che, come ogni anno, presenta il quadro della situazione del teleriscaldamento in Italia.
Numeri che rispecchiano in larga misura la fotografia scattata già nel 2020; ma se le reti del nostro Paese continuano a espandersi con difficoltà – soprattutto per l’assenza di un concreto sostegno allo sviluppo – si assiste tuttavia a un continuo miglioramento della loro efficienza e a sempre migliori performance, grazie all’ammodernamento degli impianti e a qualche significativo recupero di calore di scarto.
“Nonostante le difficoltà di cui si è già ampiamente parlato nelle edizioni precedenti – scrive Ilaria Bottio, segretario generale dell’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano – il teleriscaldamento in Italia prosegue il suo percorso. Nel 2022 festeggia non solo i 40 anni di storia per AIRU, ma i 50 per il teleriscaldamento di Brescia, 40 anni per San Donato e 30 per il teleriscaldamento di Varese”
Finalmente si è dato il via alla realizzazione del teleriscaldamento di Lecco, un progetto molto interessante che recupererà calore dai cascami termici delle lavorazioni negli impianti industriali delle trafilerie di Caleotto, a Lecco, e dal termovalorizzatore storico di Valmadrera e che prevede, in una seconda fase, anche l’utilizzo di pompe di calore per sfruttare l’energia termica del sito di Caleotto e cogeneratori alimentati con biometano prodotto dall’impianto di compostaggio di Silea.
Nel 2021 la volumetria riscaldata allacciata alle reti esistenti ha subito un incremento di circa 6,6 milioni di metri cubi, in linea con gli ultimi anni, raggiungendo in totale quasi 382 milioni di metri cubi; una piccola espansione attribuibile per il 37 per cento alle reti di Torino e Milano, dove l’ampliamento è spinto anche dall’apprezzamento da parte della popolazione già servita.
L’estensione delle nuove reti inserite nell’Annuario 2021 è di circa 5,4 km mentre, rispetto al rilevamento del 2020, le reti esistenti hanno subito un incremento di 132,4 km, per un totale quindi di 138 km. Uno sviluppo che ha portato l’estensione delle reti di riscaldamento urbano in Italia a toccare al 31 dicembre 2021 i 4.805 km, esclusi gli allacciamenti.
“I nostri sistemi – sottolinea l’ingegner Bottio – sono poco diffusi, ma molti all’avanguardia. Come AIRU in questi anni molto si è fatto per la divulgazione della tecnologia e della cultura del teleriscaldamento, ma molto c’è ancora da fare soprattutto per il sostegno concreto a tale infrastruttura”.