Alessandro Cecchi: “Teleriscaldamento: mettiamo a terra il suo potenziale”

Nuova Energia, il bimestrale punto di riferimento nel dibattito sulla sostenibilità, dedica l’intervista cover al presidente di AIRU: “Il teleriscaldamento ha uno straordinario potenziale che può essere sfruttato soprattutto nei contesti urbani. Serve però un approccio sistemico, per mettere a disposizione del Paese questa soluzione energetica che è senza dubbio a prova di futuro”.

I sistemi di teleriscaldamento rappresentano una soluzione collaudata per riscaldare, raffrescare e fornire acqua calda sanitaria agli edifici. Ideali per valorizzare le fonti rinnovabili disponibili localmente o il calore di scarto di attività industriali e commerciali, hanno il potenziale per essere uno dei fulcri del percorso di decarbonizzazione del settore del riscaldamento.

||

“Quello del potenziale – afferma Alessandro Cecchi, presidente di AIRU, protagonista dell’ampia intervista di copertina di Nuova Energia – e quindi dello sviluppo dell’uso nel nostro Paese di questa soluzione per soddisfare la domanda di riscaldamento e raffrescamento, è un tema presente anche nell’agenda delle Istituzioni. Come AIRU abbiamo affidato al Politecnico di Milano uno studio sul potenziale di sviluppo del TLR al 2030. Secondo questo studio, abbiamo la possibilità di portare gli attuali 9,2 TWh del teleriscaldamento a circa 53 TWh al 2030”.

Un potenziale che, se abilitato, porterebbe dall’attuale circa 3 per cento al 19 per cento la quota che il teleriscaldamento può coprire riguardo al totale della domanda termica del settore civile nazionale. Vale a dire sei volte tanto!

“È stata effettuata una valutazione tecnica – spiega Cecchi – di natura energetico-ambientale, ampliando le valutazioni degli effetti che questo scenario potrebbe comportare. Usare le fonti rinnovabili termiche, o la cogenerazione ad alto rendimento, in particolare se alimentata da green gas come il biometano, comporta un minor consumo di combustibili fossili ed un impiego più efficiente delle risorse energetiche”.

Teleriscaldamento che rappresenta quindi veramente un problem solver in termini di vantaggi ambientali locali e qualità dell’aria. “Lo studio del Politecnico di Milano – continua Cecchi – ha anche valutato nel dettaglio cosa accadrebbe riguardo agli effetti ambientali se lo scenario ipotizzato si sviluppasse. Oltre ad un risparmio di circa 8 milioni di tonnellate di CO2, per quanto riguarda gli inquinanti dell’aria osserviamo delle riduzioni assai significative per molti componenti, specie in area padana e nelle metropoli. Ad esempio, le emissioni di NOx, quindi dell’ossido di azoto, potrebbero essere ridotte di circa il 20 per cento al 2030 e le polveri ultrasottili, che è il componente più critico sotto il profilo dell’impatto sulla salute pubblica, di circa il 15 per cento nei grandi centri urbani”.

Nonostante questi benefici, nel PNIEC italiano e in generale nei documenti programmatici per la transizione, le potenzialità di sviluppo della tecnologia rimangono sottostimate, al contrario del resto d’Europa, dove il teleriscaldamento è incentivato e sostenuto.

“Alcuni Paesi europei – conclude Alessandro Cecchi – sono riusciti a fare il salto tra la valutazione degli scenari e il valore, in termini di consapevolezza, che questi scenari possono aiutare a mettere a fuoco. Sono passati dalla teoria alla pratica, dalle riflessioni e valutazioni di scenario alle decisioni di politica energetica. Basta un dato comparativo tra quante risorse sono state stanziate sotto forma di contributi pubblici per lo sviluppo di progetti di teleriscaldamento nel periodo 2022-2030 in Germania, Francia, Austria, Repubblica Ceca e nel nostro Paese. Ebbene, il totale per i suddetti quattro Paesi ammonta a 5,6 miliardi di euro; l’Italia, come noto, ha stanziato solo 200 milioni di euro del PNRR”.

Sulla scorta dello Studio del Politecnico integrato con le valutazioni economiche di Elemens e delle progettualità degli operatori, AIRU aveva indicato un fabbisogno di risorse pari a 1 miliardo di euro.

 

(!) L’intervista completa è disponibile cliccando questo link